Marquez, terribile notizia per i suoi tifosi: questa fa male

Arriva la notizia che nessuno dei tifosi di Marquez e degli appassionati di MotoGP avrebbe voluto sentire: questa volta è la fine per il pilota iberico.

C’è stato un momento, quest’anno, in cui la MotoGP è sembrata piegarsi a un solo uomo. Marc Marquez ha messo in fila sabati e domeniche come ai tempi d’oro, spezzando gli equilibri con partenze perfette, gestione feroce del ritmo e una confidenza con la Ducati che ha sorpreso persino chi lo conosce bene. Nel nuovo formato, ha saputo dominare sia le Sprint del sabato sia i GP della domenica: una doppia morsa dalla quale gli avversari non sono quasi mai riusciti a liberarsi.

Il risultato è stato una cavalcata che ha avuto il sapore della stagione speciale. La matematica vittoria con diversi appuntamenti d’anticipo ha confermato una superiorità tecnica e mentale netta, costruita nell’arco di mesi con pochi alti e bassi e una continuità quasi glaciale. Non un colpo di genio isolato, ma la replica sistematica di una formula vincente.

A renderla un’impresa storica c’è un dettaglio che pesa più degli altri: era il suo primo anno in Ducati Factory. Un salto che non tutti digeriscono al volo, e che lui ha trasformato in un’accelerazione di carriera. Il contesto lo rende ancora più significativo se ricordiamo da dove arrivava: stagioni complicate, tra infortuni e moto difficili, in cui faticava persino a centrare una singola vittoria di Gran Premio. Ritrovarsi, nel giro di pochi mesi, al centro esatto del progetto tecnico di Borgo Panigale e portarlo subito al titolo mondiale è quanto di più vicino ci sia alla definizione di rinascita sportiva.

Stagione finita per Marc Marquez: “Impossibile pensare ad un ritorno”

La stagione 2025 è ufficialmente terminata per Marc Marquez. Il campione del mondo della Ducati, che si è fatto male in Indonesia a causa di un incidente con Marco Bezzecchi – ad appena una settimana di distanza dalla conquista aritmetica del titolo – non rientrerà neanche per l’ultima gara della stagione, in programma a Valencia il prossimo 16 novembre, né per i successivi test.

La notizia era già nell’aria da qualche giorno, ma ora è stata definitivamente confermata anche dal team factory Ducati, che ha anche rivelato che il sostituto di Marquez per le ultime due gare (Portimao e, appunto, Valencia) sarà comunicato prossimamente. Il favorito dovrebbe essere Nicolò Bulega, profilo che conosce l’ambiente e ha mostrato solidità quando chiamato a gestire pressione e aspettative.

“Il team medico ha confermato che l’evoluzione clinica dell’infortunio sta procedendo normalmente – si legge nella nota diffusa alla stampa dalla Ducati – ma Marc Marquez non parteciperà ai GP di Portogallo e Valencia e alla giornata di test a Cheste. Marquez dovrà trascorrere quattro settimane con il braccio completamente immobilizzato prima di iniziare la riabilitazione, quindi è impossibile pensare al suo ritorno alle competizioni quest’anno”.

Parole che chiudono ogni margine di interpretazione, e che spostano l’attenzione su due fronti: la scelta del sostituto per chiudere il campionato e la pianificazione del lavoro invernale. I test di Cheste, infatti, sono notoriamente una base cruciale per impostare lo sviluppo della moto in vista dell’anno successivo. Per Marquez, niente pista: calendario ribaltato, recupero al centro.

“Riteniamo che la linea di condotta più appropriata, intelligente e coerente sia quella di rispettare i tempi biologici della lesione”, ha dichiarato il #93. Una frase che suona come un promemoria: dopo una stagione di controllo totale, il colpo più importante è sapersi fermare quando serve. Non è la chiusura che i tifosi sognavano, soprattutto con Valencia all’orizzonte e quel giro d’onore che racconta sempre un pezzo di storia. Ma è la scelta giusta per proteggere ciò che è stato costruito.

Resta l’eredità di un anno in cui Marquez ha riscritto, con pragmatismo e velocità, il rapporto tra talento e progetto tecnico. La Ducati fa quadrato, il paddock prende atto, e il pubblico capisce: la ferita allunga l’attesa, non cambia il senso della stagione. Perché, al netto del rammarico, qui la notizia più vera è un’altra: la vittoria resta, e resta intatto anche il conto in sospeso con il 2026. Nel frattempo, priorità alla salute. Il resto può aspettare.